E' una delle piu' antiche testimonianze presenti a San Gemini sicuramente ascrivibile al I sec. dopo Cristo; si trovano presso una abitazione privata nella parte vecchia di San Gemini.
Nella casa venne alla luce l'atrio con l'impluvium, su cui si affacciano, lungo il lato meridionale e occidentale, alcuni vani ben conservati.
Si tratta, sul primo lato, di una sorta di corridoio e di due piccole stanze con soglie e mosaico e, sul lato occidentale, di due altre stanze più ampie dotate di due stupendi mosaici pavimentali a motivi geometrici: a tessere bianche e nere il mosaico della stanza più piccola e di vari colori quello della più grande.
Di particolare interesse è la soglia della camera più piccola che appare come un piccolo tappeto al centro del quale, fra pampini e grappoli d’uva spicca un vaso stilizzato (kantharos) sulle cui anse sono posati due uccellini, il tutto in minutissime tessere di vario colore.
La soglia della camera più grande e' decorata con un motivo costruito da una serie di dodici arcate in tessere anche queste di vario colore: il motivo riproduce forse la facciata di un portico o lo schema di un acquedotto, secondo una moda invalsa della decorazione delle case pompeiane, che si protrae nel primo secolo dell’impero.
I muri che dividono i vari ambienti, conservati per un’altezza limitata, presentano ancora qua e là tracce di differenti colorazioni nell’intonaco.
Si trova nella parte medievale del paese, in Via Casventino.